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Gruppi d’acquisto

È utile arrivare a questa scheda cercando il coinvolgimento dei cittadini, nel processo di attuazione dei PAES, nell’esercizio dell’attività dello Sportello Energia.

Problema

Produrre cambiamenti negli stili di vita, nelle abitudini, negli atteggiamenti dei cittadini non è semplice, soprattutto se non si ha l’accesso e il controllo dei grandi mezzi di comunicazione. Servono quindi metodologie semplici con cui affrontare percorsi relativamente complessi che conducano a cambiamenti come:

  • l’acquisto di un impianto fotovoltaico
  • il cambio del contratto di fornitura di energia
  • la realizzazione di un cappotto
  • l’installazione di sistemi di contabilizzazione del calore.

Quello del Gruppo d’Acquisto può essere un buono strumento.

Analisi

Siamo animali sociali con forti tendenze ad imitare il gruppo sociale al quale apparteniamo. Ecco perché spesso è molto difficile prendere decisioni in controtendenza in modo singolo e conviene costruire le condizioni in cui queste decisioni vengono prese e agite in gruppo.

Cautele

Tipologie di intervento: Il Gruppo d’Acquisto può gestire solo acquisti ‘standard’: pannelli fotovoltaici, solare termico, fornitura energia, dispositivi per visualizzazione consumi, elettrodomestici, caldaie ad alto rendimento, auto ibride o elettriche, bici/coclomotori elettrici, pannelli isolanti per termosifoni o cassettoni delle tapparelle, diagnosi energetiche(?)…. e poco altro. Altre esperienza hanno già dimostrato l’impossibilità di gestire acquisti di gruppo per infissi, cappotti, coibentazioni complesse.

Costituzione di una massa critica o “ottimale”: i gruppi troppo grandi o troppo piccoli hanno difficoltà a gestirsi e proseguire.  Succede anche spesso che, dopo un entusiasmo inziale, si perdano pezzi per strada, ossia il gruppo si riduce.

Ruolo del Comune: pur mantenendo una certa elasticità, è fondamentale profilare a monte i servizi offerti dallo Sportello Energia, in modo da chiarire sia al proprio interno, sia verso i cittadini, fino a che punto si spingerà il supporto del Comune:

  1. Aspetti logistici
  2. Aspetti di comunicazione/promozione
  3. Accesso a incentivi esistenti
  4. Criteri tecnici e normativi nella definizione dei parametri da inserire nella richiesta di preventivi
  5. Valutazione tecnica delle offerte
  6. Scheda informativa sull’iter amministrativo comunale (ES: per installazione e allaccio fotovoltaico)
  7. Predisposizione o messa a disposizione di capitolati tipo (prendendo spunto dai capitolati esistenti, anche in collaborazione tra diversi Sportelli Energia)
  8. Azione continuativa di animazione e facilitazione (ES: incontri esplorativi)
  9. Supporto su criteri di sostenibilità (ES: verificare se esistono aziende locali che potrebbero essere motivate a presentare offerte e verificare la disponibilità del gruppo ad alimentare il circuito delle filiere del lavoro locale; verificare le caratteristiche ambientali dei prodotti).

Cosa NON fare

Estraneità alle scelte: il Comune non può prendere posizione rispetto alla scelta di imprese e fornitori: scegliere spetta ai cittadini ed è importante che questo aspetto sia chiaro da subito sia ai fornitori, sia ai gruppi di acquisto.

Vantaggio!

In Italia è ormai ampiamente diffusa la logica dei GAS (Gruppi di Acquisto Solidale) così come esistono gruppi di acquisto semplicemente commerciali, finalizzati al risparmio sul prezzo d’acquisto di un determinato prodotto o servizio. Si tratta quindi di un modo di agire comprensibile e facilmente accettabile da una gran parte della popolazione.

Accorgimenti

Lo sportello energia può avere un forte ruolo di supporto ai gruppi nascenti, facilitando i passaggi iniziali e veicolando l’informazione alla cittadinanza attraverso i canali dell’ente.
Volendo utilizzare questa modalità con il fine di produrre comportamenti virtuosi, perseguire obiettivi di transizione energetica e produrre effetti di cultural change persistenti, basterà condurre questo tipo di azione curando alcuni aspetti accessori:

  1. Garantire al gruppo una solida fase di “Costruzione di consapevolezza”
  2. Facilitare  – almeno in fase iniziale – la nascita e l’auto-organizzazione del gruppo (ad esempio mettendo
    a disposizione un facilitatore del Comune o garantendo il supporto di gruppi/associazioni locali)
  3. Fornire al gruppo un metodo per prendere le decisioni (Es. metodo sociocratico)
  4. Agevolare le attività del gruppo in tutti i modi possibili (Es. mettendo a disposizione locali per riunirsi, modificando regolamenti comunali per agevolare certe attività, fornendo un servizio di segreteria o di facilitazione per il gruppo, producendo schede informative per iniziare i ragionamenti e per chiarire le tipologie di temi affrontabili (ES: schede su rinnovabili/efficienza, diagnosi energetica, leggere la bolletta), ecc.
  5. Agevolare l’allargamento della partecipazione ad altri cittadini interessati.

NOTA: Prendere contatto con GAS esistenti sul territorio può aumentare l’ “effetto leva”. I GAS attivi potrebbero essere interessati ad estendere i propri interessi al tema energia. Lo sportello in questo caso può configurarsi come ‘consulente tecnico’ nei confronti del GAS (o del singolo membro del gruppo, se dotato di una struttura adeguata) e supportarlo nella costruzione del profilo dell’azienda secondo criteri “solidali” e/o di sostenibilità locale.

Caso studio

Nel 2010 a Monteveglio l’associazione Monteveglio Città di Transizione e l’amministrazione comunale collaborarono nel lancio di un percorso di gruppo d’acquisto di impianti domiciliari di solare termico e fotovoltaico.
Il tandem tra Amministrazione e libera associazione di cittadini si rivelò particolarmente efficace perché ciò che il comune non poteva fare, ad esempio scegliere i fornitori, potevano farlo i cittadini in massima libertà, mentre quello che i cittadini non potevano fare, ad esempio modificare il regolamento comunale per le installazioni degli impianti, poteva farlo il Comune.
In pratica, il Comune si occupò di:

  1. Dare visibilità al gruppo attraverso i suoi canali
  2. Modificare il regolamento comunale semplificando la burocrazia per l’installazione
  3. Fornire un servizio di segreteria e informazioni al pubblico attraverso l’ufficio ambiente

L’associazione si occupò invece di:

  1. Raccogliere le adesioni al gruppo
  2. Creare una solida consapevolezza rispetto allo scenario energetico e climatico tra i partecipanti.
  3. Gestire la facilitazione di tutte le attività del gruppo.
  4. Organizzare logistica delle attività (incontri con i potenziali fornitori, sopralluoghi, visite a impianti già realizzati, ecc.)
  5. Raccogliere e condividere i feedback dopo le installazioni per un’ulteriore valutazione dei fornitori individuati.

Quello che si osservò durante quella esperienza (e le altre che seguirono nello stesso comune o in comuni vicini che imitarono l’azione) può essere riassunto come segue:

  1. Il gruppo è un contesto fortemente motivante per i partecipanti e produce cambiamento culturale.
  2. Molti dei partecipanti avevano già provato ad arrivare all’installazione, abbandonandola confusi dalle variegate e difficilmente comprensibili proposte del mercato.
  3. Molti di quelli che volevano installare scoprirono di non avere le condizioni idonee, mentre avevano ricevuto rassicurazioni opposte quando erano “soli” ad affrontare il problema.
  4. Quasi tutti i partecipanti, oltre all’installazione, hanno esteso l’esperienza di cambiamento ad altri ambiti della propria vita (cibo, mobilità, ecc.).

Soluzione

Stimolare e supportare la nascita di Gruppi d’Acquisto sul proprio territorio, se opportunamente assistiti e facilitati, aiuta ad aumentare la consapevolezza, facilita i cittadini nella scelta delle soluzioni migliori disponibili sul mercato e sviluppa azioni indispensabili alla transizione energetica locale.

Utile per approfondire questo pattern è l’esplorazione delle Tecniche di facilitazione dei gruppi e gli aspetti di dettaglio di come Produrre consapevolezza. Volendo seguire un percorso più esteso e complesso si possono esplorare percorsi di coinvolgimento di vicinato (Es. Strade in Transizione) o di ridefinizione dell’economia locale (Es. RiEconomy).