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Accordo scuola/comune per risparmiare energia elettrica e termica

E’ utile arrivare a questa scheda cercando modalità per coinvolgere scuola e famiglie in percorsi che aumentino la consapevolezza e diminuiscano i consumi energetici degli edifici scolastici.

Problema

Diminuire i costi legati all’energia nelle scuole, in cui i consumi non sono percepiti dato che le bollette le paga il Comune. Le strutture scolastiche sono responsabili di circa il 13% dei consumi elettrici del Comune e del 33% di quelli dei soli edifici, nonché di circa il 70% dei consumi termici. I margini di risparmio ottenibili con comportamenti o piccoli investimenti sono potenzialmente elevati, ma estranei al controllo diretto del Comune. E’ quindi necessario costruire le condizioni per una complicità di intenti tra responsabili, gestori e fruitori.

Analisi

L’energia elettrica che risparmi, te la restituisco sotto forma di soldi alla scuola e interventi per il risparmio energetico. E’ in sintesi il contenuto del patto volontario con il quale, dall’anno successivo alla sottoscrizione, il Comune restituisce alle scuole che lo sottoscrivono, i risparmi (energetici e quindi economici) ottenuti cambiando abitudini e con azioni a costo zero.
È possibile e interessante estendere l’accordo anche alla parte termica che – va ricordato – costituisce nettamente la maggior parte dei costi energetici degli edifici scolastici e, di conseguenza, consente margini di risparmio più consistenti, ma, al contempo, presenta maggiori complessità e criticità:

  • la ridotta capacità dell’utenza di incidere sulla regolazione – generalmente affidata al gestore degli impianti – a meno che non siano presenti sistemi di regolazione per singolo ambiente (valvole termostatiche o altro)
  • la necessità di “pulire” il dato sul risparmio dagli effetti legati alla stagionalità (es. normalizzazione dei consumi con i gradi giorno) o a interventi di efficientamento degli impianti.

FASI E SOGGETTI COINVOLTI (variabili)

  1. Proposta alle scuole e verifica di interesse
  2. Definizione termini dell’accordo (CHI: comune, scuole)
  3. Approvazione delibera di Giunta
  4. Sottoscrizione accordo Comune/Scuole
  5. Creazione Energy Team (CHI: studenti, insegnanti, personale ATA, rappresentante del Comune, esperto di energia)
  6. Ispezione dell’edificio scolastico (CHI: insegnanti, responsabile manutenzione, eventuale tecnico comunale)
  7. Conoscenza, consapevolezza e pianificazione: discussione guidata in aula sui cambiamenti climatici (CHI: Energy Team + esperto di energia). ATTENZIONE, la gestione di questo aspetto è delicata. Si suggerisce la presenza di esperti in grado di affrontare le questioni in ottica sistemica e gestire gli aspetti emotivi (cfr. progetto “didattica sull’energia”). La lezione dovrebbe avere un effetto moltiplicatore: se gli studenti comprendono le ragioni alla base del percorso, è più probabile che lo raccontino ad amici e famiglie. Importante trasmettere messaggi come: “Non tutto è perduto… ma dobbiamo agire adesso”
  8. Energy Tour (CHI: Energy Team + esperto di energia): rilevazioni con strumentazione su temperatura, illuminazione, dispositivi elettrici, acqua, rifiuti. Registrazione dati nel foglio per il calcolo del risparmio energetico e costruzione mappa dei consumi.
  9. Sondaggio (CHI: Energy Team) per raccogliere informazioni e opinioni su: reclami circa la temperatura, qualità dell’aria nelle aule; uso di dispositivi elettronici e delle strutture; altre questioni energetiche
  10. Piano d’azione (CHI: Energy Team): soluzioni/miglioramenti; definizione modalità di monitoraggio
  11. Monitoraggio
  12. Racconto dei risultati (CHI: Energy Team) agli altri studenti, genitori, personale scuola (ES: manifesti, eventi, laboratori, sito web…)
  13. Report sugli interventi che richiedono bassi investimenti (CHI: Energy Team): proposte da inviare ad amministratori e potenziali sponsor.
  14. Calcolo ed uso dei risparmi: da condividere e comunicare a tutti. Ideale se reinvestiti in interventi di miglioramento coerenti con analisi e percorso.

Ruolo del Comune ed elementi di metodologia

  • Calcolo baseline: consumi medi/anno per minimo 2 annualità precedenti, al netto di eventuali interventi di efficientamento
  • Calcolo risparmio energetico: sulla base del costo medio del kWh elettrico o del mc di gas naturale sostenuto dall’amministrazione alla data di sottoscrizione dell’accordo, al netto di spese fisse e quote potenza
  • Comunicazione mensile dell’andamento dei consumi dei singoli plessi scolastici
  • Liquidazione della quota a disposizione della scuola (contestualmente al primo trasferimento previsto a favore dell’istituto per l’anno scolastico successivo)
  • Affiancamento nel percorso (se il Comune dispone delle professionalità richieste).

Cautele

Visibilità dei risparmi: per rafforzare l’impatto delle azioni e dei risultati ottenuti, è importante che la comunicazione si estenda alle famiglie e includa la destinazione (coerente con il tema dell’azione) dei risparmi.

Cose da NON fare

  • Dimenticare di coinvolgere qualcuno dei soggetti interessati nella fase di studio e proposta del progetto: settori scuola, ambiente e manutenzioni del Comune, dirigenti scolastici, insegnanti referenti di plesso (che a loro volta avranno il compito di coinvolgere colleghi e personale non docente).
  • Scegliere plessi scolastici in cui siano previsti interventi di modifica degli aspetti energetici (es. sostituzione corpi illuminanti, sostituzione generatori di calore, coibentazioni, ecc.) tali da rendere impossibile l’effettiva quantificazione del risparmio
  • Puntare tutto sulle ultime classi (proprio quelle che l’anno successivo non ci sono più).

Vantaggi
Oltre a preparare una nuova generazione, l’azione può creare un effetto leva sulle famiglie

Casi studio

Diversi Comuni hanno esperienza di meccanismi basati su accordo volontario+azioni di empowerment con scuole di diverso ordine e grado. Principale variabile è l’inclusione o meno di un soggetto terzo in qualità di struttura di supporto con conseguente ripartizione dei risparmi (in genere: 50/40/10 )

1 – Comune San Lazzaro di Savena (avvio: fine 2015)
L’accordo è deliberato dalla Giunta e poi sottoscritto dal dirigente scolastico e dal dirigente competente del Comune. Modello di ripartizione: 50% alla scuola per acquisto di materiale e strumenti didattici e 50% ‘alla città’ vincolato ad interventi di risparmio energetico. Essendo stati effettuati interventi di efficientamento energetico della parte termica, la scuola lavorerà anche sui consumi termici ma nelle prime annualità non sarà possibile quantificarli.

Documenti:

2 – Comune di Modena: Più Energia alle scuole… più Energia alla città (avvio: 2000)

Accordo sottoscritto da preside/direttore didattico, Energy Manager del Comune, AESS Modena (struttura di supporto). I consumi vengono monitorati dagli studenti (Pattuglie dell’Energia), e dal servizio energia e impianti del Comune. Sulla parte di risparmio economico destinata al Comune, la scuola può istituire un vincolo sulle modalità d’uso, esclusivamente a fini di conservazione dell’energia.

3 – Sweden Emilia Romagna Network (SERN) – Progetto 50-50  (avvio: 2015)

La metodologia del progetto si basa su 9 passi.
Ruoli e ripartizione risparmi:

  • SERN (10%): coordinamento, organizzazione, gestione e rapporti con scuole ITA/SVE coinvolte. Coordina gli esperti di supporto alle scuole, acquista e distribuisce il toolkit per l’energy team (termometro, luxmetro, materiali di cancelleria, magliette)
  • Comune (40%): calcoli e restituzione risparmi
  • Scuola (50%): crea l’Energy Team, implementa la metodologia, partecipa alla condivisione delle attività su sito web e con incontri tra scuole.

Documenti

Soluzione

Un meccanismo premiante e non competitivo associato a un percorso di risparmio energetico che coinvolga direttamente gli studenti e tutti i fruitori degli edifici, consente di aumentare la consapevolezza di studenti e famiglie e libera risorse disponibili per la scuola e il Comune. La formazione consente di capire, lavorare in prima persona aiuta a verificare che si può cambiare, misurare e reinvestire i risparmi rende evidenti i cambiamenti operati e i vantaggi per tutti.

Per approfondire è utile la scheda Formazione insegnanti sull’energia